Sunday, August 28, 2005

Dan Brown all'indice

Anch'io, come quasi tutto il resto del mondo, ho letto l'anno scorso il Codice Da Vinci.

Anch'io, come quasi tutto il mondo, l'ho trovato avvincente e ben scritto, un ottimo libro estivo.
Neanche per un millesimo di secondo mi è venuto in mente di credere a quello che c'è scritto sopra: non credo che esista un agente segreto di nome James Bond, non credo che Hercule Poirot fosse effettivamente un signore belga dai baffi impomatatati, non credo che ci troviamo tutti dentro una gigantesca realtà virtuale in attesa dell'Eletto.

Insomma, perdiana, sono libri; il compito dell'autore è far sì che la sua fantasia sia verosimile, magari incorporando qua e là abilmente avvenimenti o personaggi storici.

Ma lo sappiamo che si tratta di sue invenzioni, sul frontespizio c'è scritto "romanzo" e non "saggio".

A Milano ho letto sui giornali le reazioni allarmate di molti religiosi; oggi a St Raphael in Chiesa viene distribuito un volantino a cura del parroco intitolato: "Le Code Da Vinci: une réponse catholique".

Ma perché questo allarme nella Chiesa, quasi questo libro abbia fatto fiorire sette eretiche alla ricerca del Santo Graal o società segrete sulle orme dei Templari? Suggerisco a tutti i preti e vescovi preoccupati per la nefasta influenza browniana, di googlare "Graal" o "Templari" e vedere quante centinaia di migliaia di siti trovano.

Dan Brown è solo un bravo scrittore; l'unico dubbio che potesse essere qualcosa di più me lo hanno fatto venire proprio gli strali in odore di scomunica delle gerarchie ecclesiastiche, cui evidentemente la condanna a morte di Salman Rushdie non ha insegnato un bel niente.

3 Comments:

At 9:25 PM, Anonymous Anonymous said...

molto intiresno, grazie

 
At 9:26 PM, Anonymous Anonymous said...

quello che stavo cercando, grazie

 
At 5:10 AM, Anonymous Anonymous said...

eh.. attractive ..

 

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